PREISTORIA

La comparsa dell’uomo in Sicilia si puo datare al Paleolitico grazie ai ritrovamenti di asce a forma di mandorla nella zona di Eraclea Minoa alla foce del Fiume Platani. Altri ritrovamenti risalenti al Mesolitico sono stati fatti a Erice e nella Grotta dell’Addaura a Palermo, sempre a questa era risalgono graffiti con scene di caccia all’interno della Grotta del Genovese nell’isola di Leanza , a Pantelleria ci sono tracce della popolazione dei Sesioti, popolo di mare dedito al commercio dell’ossidiana. Numerose testimonianze del Neolitico si trovano a Lipari, Filicudi e Ustica; anche qui si praticava l’esportazione dell’ossidiana. L’inizio dell’Eta del Bronzo si ha invece con l’ingresso di popolazioni indo-europee che si fusero con gli indigeni, se ne hanno testimonianze, soprattutto, a Noto. Durante l’eta del bronzo si fa sempre piu imponente in Sicilia l’influenza della civilta micenea, allora nel suo primo sviluppo marittimo ed espansionistico.

I FENICI

L’infiltrazione fenicia in Sicilia non e datata in modo certo. Probabilmente il popolo, il cui nome deriva dal greco “phoinix”che significa rosso, in relazione alle stoffe purpuree da esso prodotte, si e stanziato nella parte occidentale dell’isola in eta anteriore a quella ellenica (o forse contemporaneamente agli elleni). Soppiantando lentamente i Sicani, il popolo Siculo, che risale al II millennio a.C., si e insediato nella parte orientale dell'isola. Da allora si sussegui l’ingresso di numerose popolazioni provenienti da diverse parti del Mediterraneo. Attraverso gli scambi con i greci, i Fenici, altrimenti detti Punici, assorbono alcune caratteristiche culturali. Questa “grecizzazione” si completa nel corso del VI sec. Dopo la fondazione di Cartagine sulla costa africana gli stanziamenti punici in Sicilia si trasformeranno in veri presidi a carattere militare.

I GRECI

La civilta greca, avente quei caratteri cui generalmente si tende a identificarla, viene inquadrata cronologicamente dal VIII al II secolo a.C. Localizzata in un primo tempo nella penisola ellenica, si estendera successivamente alle coste dell'Asia Minore e dell'Italia meridionale con la fondazione delle colonie della Magna Grecia. A questo periodo risalgono templi semplici e massicci, sculture immobili e solenni, vasi a decorazione geometrica o a figure nere. Gli esempi delle migliori espressioni di queste architetture si avranno nella Magna Grecia. Agrigento e la Valle dei Templi sono ormai note in tutto il mondo, ma anche Selinunte con il suo imponente parco archeologico stupisce i visitatori che giungono numerosi. Espressioni di un'epoca durante la quale la civilta greco-sicula, civilta della Magna Grecia, perviene ad altissimi livelli di arte e di progresso. Nel 734 a.C. i coloni di Corinto fondano Suraka in Sicilia, l'odierna Siracusa e nel 735 a. C. coloni greci, provenienti dalla Calcide nell'Eubea, fondano Naxos per il controllo delle rotte commerciali passanti per lo Stretto di Messina. I coloni calcidesi fondano anche Lentini, Catania e Zancle. Con l'arrivo dei colonizzatori greci la Sicilia entra nella Grande Storia (VIII sec. a.C.). I greci fondarono le prime citta siciliane quasi tutte sulle coste: Nasso, Siracusa, Lentini, Catania, Messina. Gli abitanti di queste fondarono nuove citta: Taormina, Megara Iblea, Gela, Selinunte, Imera, Milazzo, Agrigento, Segesta, Lillibeo, ecc. La Tirannia piu potente fu quella di Siracusa alla quale, nel tempo soggiacquero tutte le altre citta.

I ROMANI

In seguito all’avvicendarsi delle guerre Puniche combattute tra Roma e Cartagine tra il III e il II secolo, ha inizio il periodo che rese la Sicilia provincia Romana. Roma, sostituendosi di fatto a Siracusa, ne ereditera il ruolo storico. Soltanto dopo le tre Guerre Puniche e la distruzione dell'Impero cartaginese i romani potranno dirsi padroni della Sicilia. L'isola verra allora ordinata come Provincia con un Pretore a Siracusa e due Questori, uno a Siracusa e l’altro a Lilibeo. Sotto il dominio di Roma la Sicilia sviluppera enormemente la sua agricoltura e vivra in una pace sostanziale per secoli passando poi sotto la giurisdizione dell'impero Romano di Costantinopoli.Una nuova era di pace verra vissuta dalla Sicilia illuminata ora anche dalla fede cristiana e dalla cultura bizantina. Ma dall'827 l'isola venne insanguinata dall'invasione dei saraceni che la sottoposero ad un duro dominio. In Sicilia, a Piazza Armerina presso Enna, si trova uno degli esempi piu belli e interessanti di architettura residenziale romana, la "Villa del Casale" come e stata denominata, ricca di mosaici originalissimi per contenuto e preziosissimi per lo stato di conservazione, e una delle testimonianza che ci restituisce una idea dell'amore che il proprietario della villa doveva avere per la Sicilia, per stabilirvi una residenza cosi prestigiosa Dal II secolo d.C. cominciano ad essere realizzate, le prime necropoli paleocristiane in ragione del fatto che i cristiani usavano seppellire i loro morti, in sarcofagi o in loculi scavati nel terreno. Vengono cosi realizzate anche in Sicilia (vedi Siracusa) delle grandi necropoli: sottoterra i cristiani scavarono dei cunicoli disposti su piu piani, in modo da poter ospitare centinaia di salme. Questi Coemeteria (da koimao, dormo) sono conosciuti come catacombe. In seguito alle invasioni barbariche l'impero romano d'occidente scomparve nel 476 d. C. La Sicilia non rimase indenne e sara parimenti scossa dall'invasione di orde barbariche. Le citta vennero progressivamente abbandonate e parte consistente della popolazione, sopravvissuta ai disastri del VI secolo, si sposto a vivere nelle campagne.

I BIZANTINI

Alla morte di Costantino, l'impero romano si avvia verso la suddivisione. Si costituira infatti l'impero romano d'Oriente e, intorno al 330 d. C., Bisanzio, rinominata Costantinopoli, ne diverra la capitale. Nel 535 i Bizantini conquistano la Sicilia L'isola diventa cosi provincia di Bisanzio, con capitale Siracusa. La cultura artistica bizantina fu permeata dalla concezione della rivelazione, del Dio, unico, Punti fondamentali della tecnica pittorica bizantina divennero: sfondi dorati che servivano a dare alle immagini sacre un valore assoluto, astraendole da un contesto spazio-temporale; la ieraticita dei volti: le figure, proprio perche rappresentavano enti immateriali, non potevano avere lo spessore tipico delle cose terrene, ma apparire come immagini proiettate.La dominazione bizantina in un periodo di divisione del potere civile dal potere militare sottopose l'isola, a un regime di dittatura militare accompagnato da vessazioni fiscali e burocratiche. Cio provoco un esodo verso le campagne. L'impero bizantino si estinguera nel XVI sec. con la conquista da parte degli ottomani.

GLI ARABI

Nel VII secolo d.C., gli Arabi, in meno di un secolo, riuscirono ad unificare, sotto la nuova religione dell'Islam gran parte dell'Asia e dei paesi del Mediterraneo, giungendo fino alla penisola Iberica. Dopo aver conquistato Malta e Pantelleria, con una serie di incursioni riuscirono a strappare la Sicilia ai Bizantini. Nell'831 conquistano Palermo, che diverra capitale dell'Isola. La parte orientale dell'isola conoscera nel periodo arabo una sorta di decadenza. La parte occidentale, contrariamente al passato invece conoscera maggiore sviluppo. Palermo, ad. Es. si riempie di moschee e scuole coraniche. Di quasi due secoli di presenza araba in Sicilia ben poco e rimasto, tranne che a Cefala Diana, infatti, dove sono noti i “bagni” quasi niente e rimasto di originalmente arabo. Numerose sono invece le testimonianze architettoniche della cultura islamica nell'architettura siciliana di epoca normanna. Tali principi costruttivi li troviamo ancora oggi nella conformazione di alcune abitazioni che ricalcano antichi schemi arabi, nella cittadina di Mazara.

I NORMANNI

A causa di una contesa fra i"Kaid" di Catania e di Siracusa sono chiamati i Normanni in Sicilia, i cui discendenti saranno poi destinati a fondare uno dei piu potenti regni del Mediterraneo. Anche dopo la “riconquista” normanna, la cultura islamica permarra tuttavia sotto varie forme: fino ad oggi sono ancora riconoscibili nel popolo palermitano espressioni idiomatiche, usanze, costumi alimentari e credenze che derivano da quel lungo periodo di dominazione Araba. L'occupazione della Sicilia da parte dei Normanni, legati alla tradizione religiosa cristiana, ebbe inizio da Messina e si configuro sin dall'inizio come un'operazione di riconquista. Nel 1059 ottengono il privilegio di considerarsi vassalli del pontefice e si guadagnano il riconoscimento dei diritti feudali sull'italia meridionale.Maggiori fautori dell'opera di conquista della terra di Sicilia, furono due fratelli della famiglia Altavilla: Roberto il Guiscardoe Ruggero d'Altavilla, dopo la morte del fratello Roberto avvenuta nel 1085, governo col titolo di gran conte di Sicilia e di Calabria dimostrando un notevole spirito di tolleranza verso i vinti. Nel 1091, con la conquista di Noto, la Sicilia sara sotto il loro completo dominio. A lui succedettero i figli Simone (1101-1113) e Ruggero II (1113-1154). Ruggero II riesce a completare la conquista di tutto il meridione continentale, riunendo in un unico Stato i domini normanni della penisola e la Sicilia. Ruggero ebbe il titolo di re di Sicilia e di Puglia, Ruggero II fa inoltre costruire opere importanti come la Cattedrale di Cefalu e Palazzo Reale di Palermo, e nel 1132, fa edificare la sua Cappella di Palazzo, la nota Cappella Palatina, dedicata a S. Pietro. Sempre presso il Palazzo Reale istituisce dei laboratori regi nei quali realizzare corone, come la splendida corona chiamata Kamelaukion, conservata presso il "Tesoro della Cattedrale", ma anche gioielli, suppellettili preziose, abiti cerimoniali ecc....Con la discesa in Italia di Lotario, ebbe inizio una lunga guerra tra l'Impero e i Normanni che vide Re Ruggero perdere progressivamente i territori dell' Italia peninsulare. Per questo l'arte romanica in Sicilia e considerata una sintesi delle tre diverse culture: islamica, bizantina e normanna. Anche la Cattedrale di Palermo, su iniziativa del Vescovo Gualtiero, diventa la piu grande cattedrale della Sicilia medievale. A Ruggero che muore all'eta di 59 anni nel 1154, succede Guglielmo I (detto il malo) che muore all'eta di 45 anni nel 1166, Guglielmo II, non avendo eredi diretti permette il matrimonio tra Costanza d'Altavilla (figlia di Ruggero II ed erede indiretta ) ed Enrico VI Hohenstaufen di Svevia, figlio di Federico Barbarossa, permettendo cosi alla dinastia sveva di accampare legittimi diritti sul trono di Sicilia. Morto all'eta di 36 anni, con lui si estingue la linea diretta della dinastia normanna per mancanza di eredi maschi in Sicilia. Successivamente sara la volta di Tancredi detto Ruggero III 1193-1194; Guglielmo III dal 1194 e Costanza di Sicilia fino al 1198.

GLI SVEVI

Il matrimonio tra Costanza d'Altavilla, figlia di Ruggero II ed erede indiretta, ed Enrico VI di Svevia, figlio di Federico Barbarossa da inizio al periodo Svevo e nel 1194, alla morte di Guglielmo II, la corona della Sicilia passa dalla monarchia Normanna a quella Sveva. Federico II di Svevia nasce a Jesi nel 1194 dalla madre Costanza, discendente della casa Normanna. Egli succede ad Enrico VI, e diviene re di Sicilia con il nome di Federico I. Dalla madre Federico apprese l'amore per la Sicilia e, cresciuto lontano dalla Germania e pur avendo anche il titolo di Re di Germania, preferi rimanere nell'Isola scegliendo come residenza di corte la citta di Palermo. Federico dota la Sicilia di una forte rete difensiva. Edifica castelli, come l'Ursino di Catania e il Maniace di Siracusa, ma anche quelli di Augusta e di Salemi, nonche le Torri di Enna o della Colombaia di Trapani; Con Federico II, soprannominato "stupor mundi", il Regno di Sicilia, diviene il crocevia di attivita scientifiche, artistiche e sociali. Il suo regno fu illuminato anche dalle arti e dalla letteratura e la Sicilia in quel periodo diviene la culla della letteratura italiana, con la "Scuola poetica siciliana". La morte di Federico II di Svevia avviene il 13 dicembre 1250. Causo un declino che investi la politica e l'amministrazione del Regno oltre che la fine del regno degli Svevi.

GLI ANGIOINI

Nel 1258 il Parlamento "Siculorum" incorona re Manfredi, figlio di Federico II. Incoronato a Roma cinque anni dopo, Carlo d'Angio parte per sottrarre il trono a Manfredi. Egli promosse una spedizione militare per conquistare il Regno e, nel 1265 il nuovo papa, (del pari francese), Clemente IV, lo proclamo Re d'ambendue le Sicilie. Manfredi venne ucciso nella Battaglia di Benevento il 26 febbraio 1266. Inizia cosi per la Sicilia la dominazione angioina.Il 6 Gennaio del 1266, Carlo D'Angio fu incoronato a Roma re di Napoli e Sicilia. L'avida politica fiscale attuata da Carlo D'Angio, anche per finanziare le imprese militari alla conquista di Gerusalemme, accrebbe il malcontento. Nel 1282 i Siciliani insorgono contro di lui con la guerra del Vespro che dara inizio ad un lunghissimo periodo di contese che sara ricordato come la Guerra dei Novant'anni (1282-1372).

GLI ARAGONESI

In Sicilia, si andava sviluppando un forte malcontento nei confronti del governo angioino soprattutto per il trasferimento della capitale del Regno da Palermo a Napoli. Tale malcontento sfocio in una sommossa, nota come Vespri siciliani, che determino la cacciata degli Angioini dalla Sicilia. Carlo I d'Angio tento in un primo tempo di sedare la rivolta con la promessa di numerose riforme ma, alla fine, decise di intervenire militarmente. Con 75.000 uomini e duecento navi, sbarco a Messina il 25 luglio 1282 e diede inizio all'assedio della citta. La citta pero non fu espugnata. Nell'estate del 1282 un'assemblea di baroni e di rappresentanti della citta chiede il soccorso di Pietro di Aragona, sposo di Costanza di Hohenstaufen, figlia di Manfredi. Gli isolani esprimevano cosi il desiderio di ritornare, alla dinastia sveva, di cui Costanza era depositaria.Aiutato da notabili siciliani Pietro, convinto di rivendicare i diritti di sua moglie, giunse a Trapani il 30 agosto del 1282 ed entro trionfalmente a Palermo proclamandosi re di Sicilia. Carlo d'Angio si ritira da Messina il 29 settembre facendo ritorno a Napoli e lasciando la Sicilia nelle mani di Pietro III. Nel 1285 morti i protagonisti della guerra (papa Martino IV, Carlo I d'Angio e Pietro III d'Aragona) i Siciliani eleggono re Giacomo II d'Aragona, subendo cosi una scomunica inflitta da papa Onorio IV. Nel 1296 i Siciliani stessi non esitano a dichiarare decaduto il re (che si sta adoperando per restituire diplomaticamente la Sicilia agli Angioini) e incoronare suo fratello Federico III d'Aragona che concede il diritto di riunire il Parlamento dei baroni almeno una volta l'anno. Il lungo periodo di guerre tra gli angioini e gli aragonesi per il possesso dell'isola si concludera soltanto nel 1302, quando Carlo II d'Angio e Federico III d'Aragona, sottoscriveranno la pace di Caltabellotta che prevedeva l'affidamento della Sicilia a Federico. La sovranita di federico viene dunque riconosciuta ed egli diviene re di Trinacria con il nome di Federico II. Con la pace di Caltabellotta si era chiuso il I° periodo della guerra dei Novant'anni. L'Isola continua tuttavia ad essere contesa fra Angioini e Aragonesi, e la guerra continua sotto la monarchia di Pietro IV (1337-1342) e di Ludovico I (1342-1355). Nel 1347, con la pace di Catania si chiude il II° periodo della guerra dei Novant'anni. La guerra continuera fino al 20 agosto 1372, quando viene siglata la pace di Avignone che conclude la guerra dei Novant'anni.

DAL 1400 AL 1700

A partire da Ferdinando I di Castiglia nipote di Martino II dal 1412, la Sicilia fu governata per delega:Inizia cosi l'eta dei vicere, nella quale il governo del territorio fu esercitato dalla Spagna per il tramite dei vicere e non vi fu piu sovrano presente nell'Isola, se si esclude la presenza per soli tre mesi di Carlo V nel 1535. La Sicilia perde cosi la prerogativa d'essere centro di governo per diventare un centro esclusivamente amministrativo.Dal 1425 vediamo Alfonso V d'Aragona intervenire contro gli Angioini di Napoli. L'isola la Sardegna e il regno di Napoli vengono di nuovo riuniti sotto un'unica corona, anche se con amministrazioni separate, e Alfonso assunse per primo il titolo di "rex utriusque Siciliae". Egli governo per circa quarant'anni e si distinse per l'abilita politica e per l'essere un mecenate. Alfonso fece infatti eseguire importanti lavori pubblici, specialmente nel porto di Palermo, e a lui si deve la fondazione dell'Universita di Catania, il “Siculorum Gymnasium”. Tra i suoi successori, Giovanni Ferdinando II detto “il Cattolico” (1479-1516) riconquista Napoli nel 1504. Attraverso la moglie Isabella, Ferdinando uni l'Aragona alla Castiglia facendo della Sicilia una provincia del nuovo impero spagnolo. L'isola fu costretta anche a subire l'introduzione dell'Inquisizione: Dal 1487 in poi, Torquemada organizza infatti un'istituzione permanente con sede nel Palazzo reale di Palermo. Nel 1624 si ha l'epidemia di peste in Palermo. La miracolosa scoperta delle ossa di S.Rosalia contribuira, a debellare la pestilenza e la “Santuzza”, come viene affettuosamente appellata St.Rosalia, diviene patrona della citta.Il secolo si conclude con il terribile terremoto che nel 1693, colpisce la Sicilia sud-orientale. Questo disastroso evento comporto la successiva ricostruzione dei paesi coinvolti secondo schemi urbanistici e architettonici nuovi. Si caratterizzarono pertanto per una particolare espressione del gusto Barocco, che in Sicilia assunse le forme che tutti oggi conosciamo sotto la comune denominazione di “Barocco della Val di Noto”. Oggi, tali centri, fanno parte del patrimonio dell'Unesco. Dopo i secoli di dominio esercitato dai Vicere spagnoli, la Sicilia, in seguito alla conferenza di pace di Utrecht ed al conseguente Trattato di Utrecht con "titolo e dignita di regno" venne assegnata dalle nazioni europee vincitrici nella guerra di Successione spagnola, ad i Savoia a compenso della loro attiva partecipazione al conflitto. Nel 1718 la Spagna si riappropria della Sicilia ma con l’intervento della quadruplice alleanza gli Spagnoli vengono cacciati e la Sicilia resta sotto il dominio Austriaco.L'Austria introdusse in Sicilia un fiscalismo piu pesante di quello spagnolo e "donativi straordinari" vennero chiesti ai siciliani, sempre piu scontenti ed oppressi. Filippo V, re di Spagna, invio in Italia un esercito al comando del figlio Carlo di Borbone che, con la battaglia di Bitonto del 1734, si impadronisce del regno di Napoli e con la caduta dell'ultimo presidio austriaco a Messina, anche della Sicilia. Nel 1735 a Palermo, si ha l'ncoronazione di Carlo di Borbone figlio di Filippo V, re delle due Sicilie con il titolo di "Carlo III". I Siciliani videro con favore il ritorno degli spagnoli nell'Isola che passa ai Borbone di Spagna.

STORIA CONTEMPORANEA


Il 5 maggio 1860, Giuseppe Garibaldi parte da Quarto, presso Genova, e con 1089 patrioti, sbarca a Marsala. Tale impresa passera alla storia come l'impresa dei "Mille". Con la vittoria del 15 maggio a Calatafimi Garibaldi inizia la sua azione e il 27 Maggio, conquista Palermo. Il 20 luglio si svolge la battaglia di Milazzo. L'8 Agosto 1860, nel comune di "Bronte" in provincia di Catania, alcuni contadini si ribellano contro i grandi proprietari terrieri occupando delle terre, chiedendo la ripartizione delle stesse. La sommossa, capeggiata dall'Avv. Nicola Lombardo, venne pero sedata in modo cruento da Nino Bixio. Il 18 agosto 1860 Garibaldi attraversa lo Stretto di Messina e il 17 settembre entra vittorioso a Napoli, dove il governo borbonico e definitivamente sconfitto.Il Plebiscito del 21 ottobre 1860 sancisce l'unione con il Regno d'Italia. Alla fine della prima guerra mondiale, la politica fascista porta avanti in Sicilia alcune opere pubbliche come strade, ponti, scuole, e nel 1923 un decreto legge stanzia fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 1908. Il 14 giugno 1925, Mussolini annunciando la "battaglia del grano" al fine di rendere indipendente l'Iitalia dalle importazione di cereali, spinse ad un incremento forzato della produzione del grano.Successivamente il regio decreto legislativo 19 novembre, n.2110 affida all'Istituto Vittorio Emanuele III il compito di "promuovere, assistere ed integrare in Sicilia, ai fini del bonificamento l'attivita di privati, singoli e associati, condizionandola con quella dello Stato". Il 2 Gennaio 1940 e la volta della Legge n.1, intitolata "Colonizzazione del latifondo siciliano", che istituisce l'Ente di colonizzazione del latifondo siciliano in sostituzione dell'Istituto per il bonificamento della Sicilia. Cominciarono da qui una serie di interventi come: i lavori di risanamento igienico, le sistemazioni idrauliche, la costruzione di strade, di acquedotti, di poderi autosufficienti dotati, dei "Borghi rurali" che sorsero in ognuna delle allora otto province di Sicilia. Le distruzioni operate durante il secondo conflitto determineranno in Sicilia condizioni di impoverimento generale. La Sicilia fu prescelta per lo sbarco degli alleati per la successiva azione di invasione della penisola italiana. Il 10 luglio del 1943 gli Alleati sbarcano sulle coste meridionali dell'Isola. Il grande dispiegamento di uomini e di mezzi posti al comando di Eisenhower, rompe la resistenza esercitata dalle quattro divisioni italiane e dalle due tedesche. A Cassibile, emissari del governo Badoglio firmano il 3 settembre l'armistizio con le delegazioni degli Alleati. I danni causati dal conflitto avranno ripercussioni nella Sicilia del dopoguerra. Lo scoppio della seconda guerra mondiale, che ha come fronte primario il bacino del Mediterraneo danneggia ulteriormente le condizioni dell'Isola. Come documentano molte foto storiche relative al periodo che segue il II conflitto, le condizioni economiche dell'isola nell'immediato dopoguerra erano allo stremo. Il Governo Italiano il 15 maggio 1946 promulga con un decreto, (convertito in legge nel febbraio del 1948), uno Statuto, che sancisce per la Sicilia una autonomia regionale a statuto speciale. Ma, la politica agricola del secondo dopoguerra, intesa alla creazione della "piccola proprieta contadina", non porto a quel rafforzamento del tessuto agricolo sperato. Nell'immediato la riforma agraria allento le tensioni sociali, ma non impedi il successivo fenomeno dell'abbandono delle campagne.Ma, la politica agricola del secondo dopoguerra, intesa alla creazione della "piccola proprieta contadina", non porto a quel rafforzamento del tessuto agricolo sperato. Nel 1968 la valle del Belice e colpita da un terremoto devastante che colpisce molti comuni alcuni dei quali ne usciranno completamente distrutti. E' questo il caso di Gibellina, che sara totalmente ricostruita addirittura in un luogo diverso dal suo nucleo originario. Nel luogo ove sorgeva la vecchia Gibellina, adesso restano alcuni ruderi e un'opera di arte contemporanea nel territorio, conosciuta come il Cretto di Burri, che vuole rappresentare la memoria tangibile di quel tragico evento. Nelle principali citta dell'isola prosegue una inarrestabile crescita urbana, a volte caotica e senza regole, forgiando degli spazi periferici spesso privi di qualita. Oggi si cerca di riparare ad alcuni errori commessi nel passato e di attuare politiche di recupero per la salvaguardia complessiva del paesaggio siciliano inteso come sintesi di componenti visive, simboliche, naturali e antropologiche.


 

Le pagine delle 9 citta capoluoghi di provincia della Sicilia:

Agrigento
Agrigento
Caltanissetta
Caltanissetta
Catania
Catania
Enna
Enna
Messina
Messina
Palermo
Palermo
Ragusa
Ragusa
Siracusa
Siracusa
Trapani
Trapani

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