Comune di Roccamena


Superficie: 33 km²
Abitanti: 1.796
Densità: 54 ab./km²
Nome abitanti: roccamenesi
Prefisso: 091
Cod.catasto:H422
Link : www.nonsolocap.it/sicilia/33-roccamena

L'attuale centro urbano ha origini piuttosto recenti (metà del XIX secolo), fu infatti fondato da Giuseppe Beccadelli, marchese di Sambuca e principe di Camporeale. Sorge su una delle tenute aggregate al feudo della Sparacia, che faceva parte dell'immenso patrimonio dei Gesuiti. Il territorio, dopo l'espulsione di questi ultimi (1767) e l'esproprio dei loro beni, rientrò nel piano di riforme volute da Bernardo Tanucci (Ministro di Ferdinando IV, re delle Due Sicilie), mirante a favorire la ridistribuzione dei possedimenti ex gesuitici in favore dì piccoli proprietari. Nel 1779 don Gaetano Morales, prestanome di Giuseppe Beccadelli, acquistò tra gli altri anche il feudo di Sparacia e nello stesso anno il principe, ottenuta la "licentia populandi", avviò la costituzione di diversi centri abitati, tra cui il villaggio di Roccamena. Questa denominazione sembra che deriva dall'esclamazione del principe: "Che rocca amena" perché colpito dalla bellezza del paesaggio, caratterizzato da asperità rocciose che qua e la sembrano affacciarsi in varia guisa dalla rotondità della collina su cui il centro, tuttora in gran parte, sì erge. Il centro si sviluppò intorno ad un nucleo "Le Quattro Case" da identificarsi, forse, con le antiche abitazioni che sorgono a monte del nucleo urbano nel quartiere omonimo. Il primo registro parrocchiale risale al 1798, data a cui si fanno risalire, per tradizione, i natali di Roccamena. Poco documentata è invece la storia del villaggio fino al 1833, anno in cui divenne frazione di Corleone. Il 28 novembre 1846, con Regio Decreto, il villaggio fu elevato a Comune e gli furono assegnati come territorio alcuni ex feudi, ma la piena autonomia gli fu riconosciuta con una ministeriale del Ministero dell'Interno, il 18 giugno 1998. Il nuovo Comune dipendeva dal circondario di Corleone e dalla diocesi di Monreale.